C’era una volta…il COVID-19
C’era una volta un piccolo virus che era proprio stanco di rimanere nel posto in cui era nato e aveva deciso di partire a vedere come era fatto il mondo, ignorando che tutti i suoi fratelli ne avrebbero approfittato per andare con lui, scappando e combinando tanti disastri. Sì, perché lui di fratelli ne aveva davvero tanti ma nessuno voleva scoprire il mondo ma volevano infettare gli umani facendo una festa a ritmo di tosse e raffreddore, facendoli stare molto male. E così Covid-19, questo era il suo nome anche se tutti lo chiamavano Coronavirus, ignorando il pericolo, iniziò il suo giro per il mondo, portandosi dietro i suoi fratelli. Cominciò dall’Europa e vide che l’Italia era bellissima, con tutti i monumenti, il sole, il mare e i dolci. Ma mentre lui buono faceva il turista i suoi fratelli iniziarono a infettare le persone e l’Italia che tanto aveva amato stava male. Tutto si fermò: le scuole, i negozi e i monumenti restavano chiusi. Le poche persone rimaste fuori avevano la mascherina sulla bocca e i guanti e si lavavano sempre le mani. Un giorno, mentre guardava dentro un ospedale si accorse che un signore con un camice bianco stava lavando a lungo le sue mani facendo scivolare via qualcuno dei suoi fratelli. E allora capì: «Oh no – pensò – ho portato qui quei monelli e stanno facendo ammalare tantissime persone». E così avvisò tutti, parlò con i potenti della terra e disse loro:
«State lontani almeno un metro, guardatevi dietro a un vetro. Non uscite di casa e lavate le mani, proteggete bambini e anziani. Fate molti sacrifici e ne trarrete benefici. Sono un virus tra i più monelli, ma se starei attento mi farai a brandelli».
E così, anche se non era la sua di intenzione, ma quella dei suoi fratelli, Coronavirus aveva combinato un disastro, infettando tante persone di tanti paesi. Ma gli uomini avevano ascoltato le sue parole e restarono a casa, uniti col cuore ma distanti coi corpi e piano piano con grande coraggio e resistenza guarirono e tornarono felici.